R.N.S. - LIPU Modena

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Istituita nella primavera del 1995 dalla Regione Emilia Romagna la Riserva naturale Orientata di Sassoguidano si estende su una superficie di circa 280 ettari nel comune di Pavullo nel Frignano in provincia di Modena. Le principali finalità della riserva sono la conservazione della biodiversità e del patrimonio naturalistico, il recupero e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico l'educazione ambientale e la ricerca scientifica, la promozione di una fruizione corretta del territorio, lo sviluppo delle attività umane a basso impatto ambientale. Il territorio della riserva di elevato valore ambientale e paesaggistico è caratterizzato dalle imponenti rupi del cinghio di Malvarone dalla dorsale di Sassoguidano da una buona copertura forestale da coltivi e prati, dal torrente Lerna e da una piccola ma di grande interesse naturalistico zona umida lo stagno di Sassomassiccio, tutti importanti habitat per rare specie animali e floristiche. La gestione della riserva è affidata al comune di Pavullo che si avvale della collaborazione della LIPU. La riserva può essere visitata liberamente utilizzando la viabilità minore nel rispetto delle norme di tutela e della proprietà privata è raggiungibile da Modena percorrendo la strada statale 12 Nuova Estense sino a Pavullo dal centro abitato si segue la strada provinciale 27 in direzione di Verica fino al bivio per Sassoguidano, dal bolognese utilizzare la strada provinciale 4 Fondovalle Panaro  percorrerla sino alla deviazione per Verica, dopo aver percorso alcuni chilometri, sulla sinistra si trova il bivio per Sassoguidano.

Fauna
La varietà degli ambienti presenti nella Riserva naturale di Sassoguidano: le rupi, i boschi misti, i prati, i calanchi e i torrenti crea le condizioni di vita per una fauna ricca e diversificata, infatti numerose sono le specie animali che trovano condizioni di vita ottimali nel territorio della riserva, da studi realizzati dai volontari della LIPU attualmente sono 143 le specie animali censite all'interno della riserva naturale, un patrimonio in termini di biodiversità da proteggere e tutelare.

Fra la fauna vertebrata gli uccelli sono la componente più numerosa e facilmente osservabile. Tra i rapaci le specie più comuni sono la Poiana (Buteo buteo) che spesso la si vede volteggiare nei pressi della chiesa di Sassoguidano e il Gheppio (Falco tinnunculus) piccolo rapace che si nutre di piccoli mammiferi e grossi insetti.  Molto simile alla Poiana è il Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus) presente nella riserva solo nel periodo primaverile ed estivo in quanto è un rapace migratore che trascorre i mesi caldi in Europa e sverna in Africa, altro rapace migratore osservabile è il Lodolaio (Falco subbuteo) abile nella cattura in volo di insetti e piccoli uccelli. Presente nelle aree boscate ma non facilmente osservarvabile è lo Sparviere (Accipiter nisus) specialista nella cattura dei piccoli uccelli, durante le migrazioni possono essere avvistate l'Albanella minore (Circus pygarcus) e l'Albanella reale (Circus cyaneus) nel periodo autunnale e invernale con un pò di fortuna si può avvistare l'Aquila reale (Aquila chrysaetos) grande rapace la qui apertura alare può arrivare a più di due metri, nello stesso periodo dell'anno si può osservare il potente Astore (Accipiter gentilis) mentre è a caccia di Ghiandaie o Cornacchie. Il Falco pellegrino (Falcus peregrinus) frequenta le pareti rocciose del cinghio di Malvarone, frequentatore irregolare della riserva è il Lanario (Falco biarmicus) un falcone simile al Falco pellegrino ma di colore più chiaro con la nuca di colore marrone, le ali più strette e la coda più lunga rispetto a quella del Pellegrino. I rapaci notturni sono sono presenti con numerose specie, il silenzioso Barbagianni (Tyto alba) grande predatore di arvicole e topi, il grande Allocco (Strix aluco) che frequenta i boschi più maturi della riserva dove trova rifugio nelle cavità di vecchi alberi, la Civetta (Athene noctua) il rapace notturno più facilmente osservabile soprattutto nel periodo primaverile quando caccia anche di giorno micromammiferi e insetti, il piccolo Assiolo (Asio scops) specie migratrice e il Gufo comune (Asio otus). Per quanto riguarda le altre famiglie di uccelli citiamo solo alcune delle specie censite, nei boschi sono presenti tre specie di picchi Il Picchio verde (Picus viridis) il Picchio rosso maggiore (Picoides major) e il Picchio rosso minore (Picoides minor) la Capinera (Sylvia tricapilla) lo Sricciolo (Troglodytes troglodytes) il Codibugnolo (Aegithalos caudatus) i boschi della riserva sono anche l'habitat della Cinciallegra (Parus major) della Cincia mora (Parus ater) e della Cincia bigia (Parus palustris) instancabili cacciatrici di insetti, nelle zone aperte e nei calanchi si possono osservare il Cardellino (Carduelis carduelis) dalla variopinta colorazione il suo nome deriva dalla sua abitudine di nutrirsi in prevalenza di semi di cardo selvatico,  l'Upupa (Upupa epops) dalle inconfondibili penne sulla testa lo Zigolo nero (Emberiza cirlus) la Sterpazzola (Sylvia communis) specie caratterrizata dal piumaggio grigiastro marrone sul dorso la gola bianca il petto rosato e la testa grigia.
Le pareti rocciose del cinghio di Malvarone sono frequentate oltre che dalle specie di rapaci già citati dal Sordone (Prunella collaris) e dai rari Picchio muraiolo (Tichodroma muraria) e Codirossone (Monticola solitarius).
La vegetazione presente lungo il torrente Lerna ospita il Rigogolo (Oriolus oriolos) dalla livrea giallo brillante e dal becco rosso, la Ballerina gialla (Motacilla cinerea) l'Usignolo (Luscinia megarhynchos) famoso per le sue capacità canore e l'Airone cenerino (Ardea cinerea).

Nei boschi della Riserva è facilmente osservabile lo Scoiattolo (Sciurus vulgaris) un roditore con abitudini arboricole, il Ghiro (Myoxus glis) è un'altra specie  strettamente arboricola fa parte della famiglia dei gliridi  difficilmente avvistabile in quanto è una specie attiva principalmente di notte, nel periodo invernale va in letargo, altro gliride  presente è il piccolo Moscardino (Muscardinus avellanarius) di notevole interesse è la presenza dell'Istrice (Histrix crestata) grande roditore che ha trovato nelle zone più calde della riserva un ambiente favorevole allle sue esigenze ecologiche.
I toporagni e le crocidure sono animali molto piccoli dal muso slanciato e appuntito gli occhi piccoli e la coda sottile. A causa delle loro piccole dimensioni hanno un metabolismo molto alto che li costringe a nutrirsi in continuazione, i toporagni e le crocidure si cibano in prevalenza di insetti, lombrichi e ragni, tra le specie presenti si ricordano il Toporagno comune (Sorex araneus) il Toporagno d'acqua (Sorex fondies) il Toporagno nano (Sorex minutus) la Crocidura minore (Crocidura suaveolens) la Crocidura ventre bianco (Crocidura leucodon) il Mustiolo (Suncus etruscus) il più piccolo mammifero europeo le cui dimensioni non superano esclusa la coda i 4 , 5 centimetri, il sottobosco è l'habitat dell'Arvicola rossastra (Clethrionomys glareolus) nei coltivi e prati è presente l'Arvicola di Savi (Microtus savii) il Topo selvatico (Apodemus sylvaticus)specie ubiquitaria è comune in tutta la riserva.
Gli ungulati sono presenti con tre specie il Cinghiale (Sus scrofa)  animale dalla corpuratura massiccia con una grande testa e lunghi canini, il  Capriolo(Capreolus capreolus) tipico abitatore di boschi con radure e il  Daino (Dama dama).
Per quanto riguarda la famiglia dei mustelidi abbiamo la Donnola (Mustela nivalis) la Puzzola (Mustela putoris)dalla caratteristica mascherina facciale la Faina (Martes foina) e il Tasso (Meles meles) specie  elusiva  è attivo nelle ore crepuscolari e notturne ha abitudini alimentari onnivore scava le sua tana nel folto del bosco.

Anche gli anfibi e i rettili sono presenti con specie interessanti, nello stagno di Sassomassiccio o lungo il torrente Lerna si possono osservare il Tritone punteggiato (Triturus vulgaris) il Tritone alpino (Triturus alpestris apuanus) e il Tritone crestato (Triturus carnifex) il più grosso dei tritoni presenti distinguibile dagli altri tritoni per la cresta dorsale presente nei maschi nel periodo degli amori, la Rana verde (Rana esculenta complex) e la piccola Raganella (Hyla arborea) di abitudini arboricole. Negli ambienti boschivi più freschi e umidi si incontrano la Rana agile (Rana dalmatina) il Rospo comune (Bufo bufo) osservabili in acqua solo nel periodo riproduttivo.

Ampiamente difusa in tutta la riserva è la Lucertola muraiola (Podarcis muralis) più rari sono il Ramarro (Lacerta viridis) rettile dal colore verde brillante e l'Orbettino (Anguis fragilis) un sauro dall'aspetto simile ad un serpente specie particolarmente longeva si conoscono casi di esemplari che sono vissuti fino a 50 anni. Tra i serpenti il più facile da incontrare è il Biacco (Coluber viridiflavus) serpente snello e agile, gli adulti hanno una colorazione nera e gialla e possono raggiungere una lunghezza totale di un metro e mezzo è ubiquitario ma  più frequentemente reperibile nelle zone aperte più legato alla presenza di vegetazione arborea e arbustiva è il  Colubro di esculapio  (Elaphe longissima). Le zone umide della riserva sono frequentate dalla Natrice dal collare (Natrix natrix) comunemente conosciuta come biscia d'acqua ottima nuotatrice caccia pesci e anfibi, di difficile avvistamento è la Vipera comune (Aspis aspis) di indole abbastanza mite se avvicinata di solito si da alla fuga solo se infastidita da vicino può mordere, cibandosi soprattutto di topi e arvicole le vipere hanno una funzione ecologica molto importante nel controllo delle popolazioni di queste specie.

La Riserva Naturale Orientata di Sassoguidano ricade nella fascia vegetazionale supramediterranea, ha una copertura vegetale composta da boschi misti a latifoglie decidue. Le zone più assolate e asciutte della riserva sono caratterizzate da un querceto xerofilo (con una predilizione per i luoghi assolati e aridi) a Roverella (Quercus pubescens) alla quale si associano altre piante arboree come il Ciavarello (Sorbus torminalis) l'Acero minore (Acer monspessulanum) e l'Acero campestre (Acer campestre) il cui legno viene utilizzato per la costruzione dei violini, l'Orniello (Fraxinus ornus) chiamato anche frassino della manna a causa della sua linfa zuccherina, la linfa estratta dal tronco praticando incisioni poco profonde nella corteccia  viene utilizzata dall'industria dolciaria. Nei versanti meno soleggiati e più freschi sono presenti boschi mesofili (con una predilezione per i luoghi freschi e ombrosi) dove alla Roverella si associa il Cerro (Quercus cerris) una quercia dalle foglie allungate profondamente lobate e dalle inconfondibili ghiande contenute in cupole a squame estroflesse dall'aspetto spinoso, il Carpino nero (Ostrya carpinifolia) specie che in alcune zone diviene la specie dominante, in queste formazioni boscate ricompaiono l'Acero campestre e l'Orniello.

Flora e Vegetazione
La vegetazione presente lungo le sponde del torrente Lerna è costituita in prevalenza da una fascia arbustiva di salici (Salix spp.) a tratti compaiono macchie boscate formate da Pioppi neri (Populus nigra) Ontani neri (Alnus glutinosa) e da Pioppi tremoli (Populus tremula). Nella riserva è inoltre presente il Castagno (Castanea sativa) specie arborea impiantata dall'uomo, che per molti anni ha rappresentato un'importante fonte alimentare per la popolazione locale, alcuni esemplari di castagno di notevoli dimensioni si possono osservare nei pressi dell'oratorio di Sassomassiccio e della chiesa di Sassoguidano. Nei versanti esposti a settentrione dal clima fresco e umido crescono alcuni esemplari di Faggio (Fagus sylvatica) un albero dall' aspetto massiccio e dalla chioma molto ramificata.

Fra le  specie arbustive sono presenti il Nocciolo (Corylus avellana) i cui frutti, le nocciole, sono il cibo preferito di moscardini e scoiattoli, il Maggiociondolo (Laburnum anagyroides) dai fiori profumati di colore giallo, questa pianta è velenosa infatti i suoi semi contengono la citisina una sostanza che può provocare avvelenamento anche mortale, il Corniolo (Cornus mas) dai frutti rossi che maturano in tarda estate che negli anni passati venivano utilizzati per preparare marmellate dal gusto acidulo, anticamente i Greci e i Romani usavano il suo legno duro per costruire le aste delle lance e delle frecce.
Altri arbusti presenti sono il Biancospino (Crataegus monogyna) la Sanguinella (Cornus sangunea) il Sambuco (Sambucus nigra) il Pungitopo (Ruscus aculeatus) il Ginepro (Juniperus communis) arbusto che colonizza spontaneamente i terreni poveri, il Prugnolo (Prunus spinosa) i cui frutti di colore blu-nero vengono utilizzati per fare liquori e marmellate la Rosa canina (Rosa canina) e la Ginestra odorosa (Spartium junceum).

La varietà delle piante erbacee presenti è notevole e numerose specie sono: rare, in pericolo di estinzione, protette, come nel caso del Cardo pallottola o del Giglio rosso o dell'Hottonia palustris una rara  pianta aquatica presente nello stagno di Sassomasiccio. Oltre alla già citata Hottonia palusris nello stagno si possono osservare altre idrofite, Ranunculus aquatilis, Potamogeton,Typha, Myriophyllum. Numerose sono le orchidacee, nei prati o nei boschi della riserva da Aprile ad Agosto si possono osservare: Anacampis pyramidalis, Orchis simia, Orchis morio, Orchis purpurea, Ophrys insectifera, Ophrys apifera, Serapias vomeracea, Cephalanthera rubra e altre ancora.
Nel sottobosco crescono la Primula (Primula vulgaris) Il Ciclamino (Cyclamen hederifolium) il Dente di cane (Erythronium dens-canis) l'Anemone dei boschi (Anemone nemorosa) varie specie di Viole (Viola spp.) la flora dei prati è composta da Trifoglio rosso (Trifolium pratense), Ranuncoli (Ranunculus spp.), Gerani selvatici (Geranium spp.), Fior di cucolo (Lychnis flos-cuculi),  Margheritoni (Leucanthemun vulgare), Tarassachi (Taraxacum officinale), Nontiscordardimè ( Mysotis arvensis), sulle pareti rocciose vegetano la Valeriana rossa (Centranthus ruber)  la Stellina purpurea (Asperula purpurea) il Semprevivo maggiore (Sempervivum tectorum), la Borraccina massima (Sedum maximum).
 



 
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